Omicidio Vasto: Padula (Aiart), “i media evitino la spettacolarizzazione del dolore”

“Una vicenda che inquieta e allo stesso tempo pone tante domande di senso”. A sottolinearlo è Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart (l’Associazione dei telespettatori) in riferimento a quanto è successo ieri pomeriggio a Vasto, quando Fabio Di Lello, 34 anni, ha sparato e ucciso il 20enne che sette mesi fa investì e uccise sua moglie Roberta Smargiassi. “L’idea di vendetta personale – spiega Padula – rievoca un immaginario che i media (in particolare il cinema e la televisione) hanno lungamente raccontato. Si pensi al film ‘Un borghese piccolo piccolo’, nel quale il protagonista rapisce e tortura il presunto assassino del figlio fino a farlo morire. Ma quella che poteva essere una liberazione diventerà per lui un’ulteriore gabbia di dolore”.
“Il nostro timore – prosegue il presidente dell’Aiart – è che fatti di questo tipo, certamente fagocitati ed esibiti ampiamente dai media, stravolgano l’idea di giustizia, contribuendo a creare una giungla sociale e culturale che non fa bene alla nostra civiltà”. “Ci appelliamo quindi ai media (e in particolare ai contenitori giornalistici di cronaca nera) – conclude Padula – affinché non spettacolarizzino il dolore creando narrazioni ad uso e consumo esclusivo degli ascolti ma aiutino a consolidare il buon senso, il rispetto della legge e la creazione di una cittadinanza responsabile”.

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