Giornata vita consacrata: p. Glenday (Usg), “non applicare le categorie del successo e del declino”

“Quando leggiamo la realtà della vita consacrata come un progetto nostro, allora applichiamo le categorie del successo e del declino, dello sviluppo e della decrescita; quando, invece, la leggiamo come opera di grazia troviamo le risorse per accogliere tutto come sollecitazione e opportunità”. Lo afferma padre David Kinnear Glenday, segretario generale dell’Unione superiori generali (Usg), in occasione della Giornata mondiale della vita consacrata. “L’intuizione di Papa Francesco che mi sembra più feconda per noi religiosi – spiega al Sir -, è quella in cui dice che ‘la realtà è superiore all’idea’. Una convinzione che ci spinge a valorizzare la storia vissuta come storia di salvezza, a leggere con occhi di fede il momento presente e a proporre atti concreti di incarnazione della Parola per il futuro”. P. Glenday richiama le parole del cardinale Carlo Maria Martini: “Malgrado le oscurità della situazione presente dell’uomo, malgrado la tragedia umana che ci circonda, malgrado le prove della Chiesa e le situazioni quasi assurde nelle quali si trova il mondo e possiamo trovarci anche noi, esiste al fondo di tutto un euaggélion (un ‘vangelo’), che ci assicura esserci una ragione luminosa e vivificante di tutte queste cose, se solo sappiamo coglierla e lasciarci trasformare da essa”. “Sono state la serenità e l’energia che sgorga da tale convinzione – conclude p. Glenday – che il Papa ha testimoniato davanti ai 140 superiori nell’incontro del 25 novembre 2016, e alle quali instancabilmente chiama la vita consacrata oggi”.

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