Don Andrea Contin: mons. Cipolla (Padova), “abbiamo consigliato alle vittime di rivolgersi alla magistratura”

In merito a come la Chiesa di Padova è venuta a sapere della vicenda di don Contin, il vescovo Claudio Cipolla ha reso noto oggi che quando ha ricevuto le prime segnalazioni anonime ha sollecitato a portare una memoria scritta, perché vi fosse un’assunzione di responsabilità su quanto veniva affermato. “Questo si è concretizzato con un primo atto scritto e autografato giunto a fine maggio e un secondo a metà ottobre. Sono quindi partite le indagini e la deposizione di fronte al tribunale ecclesiastico. Noi stessi, visto che le persone coinvolte si consideravano vittime di reato, abbiamo consigliato loro di rivolgersi alla magistratura”. Mons. Cipolla si dichiara incredulo e sofferente: “Ma sto agendo perché, anche se penalmente non ci fosse rilevanza, canonicamente la Chiesa si è data delle regole e siamo in dovere di prendere dei provvedimenti, perché non vi siano fraintendimenti. Provvedimenti assunti non a seguito del clamore ma da conoscenze dirette. In attesa dei risultati della magistratura, abbiamo maturato la certezza di gravi responsabilità morali, comportamenti inaccettabili per un presbitero e per un uomo, da cui prendiamo la distanza, ammessi di fronte a me, al vicario e al tribunale ecclesiastico solo in questi giorni. La Chiesa chiede rispetto dell’altro e crede nell’insegnamento del Vangelo e chiede coerenza. I peccati sono sempre tradimenti della fede, non si può accettare di confondere male con bene, di ingannare le persone, di accettare il male come un habitat, tanto più se si hanno incarichi dalla Chiesa che ci rende suoi rappresentanti.” Il vescovo ha comunque rivelato che continuerà ad accompagnare don Andrea e ha espresso dispiacere alla famiglia e alla parrocchia di San Lazzaro.

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