Mattinata di festa al monastero di clausura San Giacomo di Veglia a Vittorio Veneto, dove l’ugandese Harriet Kadondi, ormai diventata suor Maria Bernardetta, ha pronunciato i tre voti previsti dalla Regola di San Benedetto da Norcia. La sua storia è raccontata da “L’Azione”, settimanale della diocesi di Vittorio Veneto. Il percorso verso la clausura inizia ad un incontro di preghiera vocazionale del Cammino neocatecumenale: “Improvvisamente e inspiegabilmente, spinta da un qualcosa che sentivo dentro di me, mi sono alzata in piedi – spiega suor Maria Bernardetta – e da allora la mia vita è cambiata” anche perché “non sapevo neppure cos’era un convento, per il mio futuro immaginavo il matrimonio e la maternità”. Aiutata da due catechisti coneglianesi del Cammino, i coniugi Giovanni e Maria Teresa Ercolini, che da tempo vivono in Uganda, Harriet ha deciso di entrare in monastero, ma quello ugandese di Butente accoglie solo donne giovani. Cinque anni fa il trasferimento in Italia per tre mesi di “prova” a San Giacomo di Veglia. “Subito si sente a casa – si legge sull’Azione – e chiede di poter prolungare la permanenza di altri tre mesi. Finito anche questo secondo periodo prende la decisione di entrare definitivamente in convento”. Stamattina per Harriet la prima professione, un avvenimento a cui nel monastero vittoriese non si assisteva dal 2012. Alla festa erano presenti anche un fratello e alcuni nipoti di suor Maria Bernardetta arrivati dall’Uganda.