Diocesi: Cosenza, l’impegno di “Casa Nostra” verso senza dimora e disagiati

Centoventisette persone di 17 Paesi diversi. Tanti sono gli ospiti che almeno una volta nel 2016 hanno bussato alle porte di “Casa Nostra”, l’associazione di volontariato legata alla Caritas diocesana di Cosenza, situata, per volontà dell’arcivescovo emerito, monsignor Salvatore Nunnari, all’interno dell’episcopio, che si occupa dei senza fissa dimora e dei disagiati della città. 7142 pasti serviti, 1929 docce fatte, 909 servizi di lavanderia realizzati, 356 persone, che in totale hanno partecipato al laboratorio di lingua italiana grazie a tre volontari esperti: sono tra i numeri che si leggono nel bilancio sociale dello scorso anno. “La situazione che registriamo sul nostro territorio è particolarmente delicata e i numeri del 2016 lo dimostrano ampiamente – afferma il presidente di Casa Nostra, Pino Salerno -. In un mondo che vive l’illusione del benessere, rimangono comunque diverse sacche di tanta povertà. Il numero di italiani che incontriamo ogni giorno ci dà la cifra di una crisi che ancora morde. La varietà dei servizi che, nel corso dei mesi, abbiamo attivato, dimostra da una lato la domanda di bisogni registrata, dall’altra la necessità di un impegno quotidiano, al quale non possiamo sottrarci”.
Grazie alle diverse professionalità dei volontari, sono state 95 le prestazioni ambulatoriali mediche, 19 le pratiche legali aperte grazie al legame con Avvocato di Strada, l’associazione nazionale che si occupa di tutela legale a favore dei senza fissa dimora della città. “Diritto alla residenza dei cittadini comunitari, emergenza abitativa, diritti sociali, sono le problematiche in cui, in questi mesi, ci siamo imbattuti – dicono dal pool legale -. Il legame con Avvocato di Strada ci consente di avere una interlocuzione preziosa con le altre sedi in Italia, che spesso diventa una vera e propria collaborazione professionale per tante questioni”. Tra gli altri dati nel bilancio di Casa Nostra, i 270 ascolti e le 32 persone accolte nelle scorse settimane per l’emergenza freddo grazie soprattutto all’impegno delle Suore Missionarie volontarie francescane dei poveri, che vivono all’interno della struttura. “Il servizio delle religiose è particolarmente importante, perché esse fanno da collante tra noi volontari e gli ospiti. La loro pazienza e disponibilità è di grande aiuto sia per un sostegno morale che per l’animazione dei momenti di preghiera che, come gruppo, viviamo periodicamente”, chiude Salerno.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy