Fine vita

Testamento biologico: Gambino (Scienza & Vita), “no a medici, automi meccanici senza anima. E non si dica che ora non c’è più tempo” per un emendamento

“Non è accettabile che il medico debba sempre operare il distacco del presidio vitale su richiesta del paziente, ma deve essergli lasciata la libertà di rifiutarsi ove lo ritenga contrario alla sua coscienza di essere umano e di specialista”. Lo ha affermato oggi, a Radio Uno, Alberto Gambino, giurista, prorettore dell’Università europea di Roma e presidente di Scienza & Vita. “Basterebbe un solo emendamento che lasciasse questo spazio di libertà al medico – afferma Gambino – per ridare dignità al ruolo di chi, per professione, cura i malati e che altrimenti sarebbe svilito al ruolo di automa meccanico senza anima”.
“Se poi si ritiene che questa modifica possa incidere sul principio assoluto dell’autodeterminazione del paziente, allora si preveda anche la possibilità – aggiunge Gambino – che ci siano altri medici pronti ad operare quel distacco”. “Nessuno, davvero nessuno potrà dire che questo non sia un bilanciamento ragionevole tra autodeterminazione del paziente e professionalità del medico – conclude il giurista – e non si dica che non c’è più tempo, perché allora emergerebbe con prepotenza un solo motivo elettoralistico ‘di parte’, rendendo il Senato una fotocopia della Camera e così dando ragione a chi voleva abolirlo”.