Vigilia festa patrono
A partire dalla vita e dall’esempio di sant’Ambrogio, mons. Mario Delpini, da poco più di due mesi arcivescovo di Milano, ha svolto le riflessioni nel “Discorso alla città”, alla vigilia della festa per il patrono (7 dicembre). Ampia parte dell’omelia, pronunciata nella basilica dedicata al santo, è stata dedicata da Delpini alle istituzioni civili, alle persone, alle associazioni che si dedicano “alla prossimità”. “Contro la tendenza diffusa a lamentarsi sempre di tutto e di tutti, contro quella seminagione amara di scontento che diffonde scetticismo, risentimento e disprezzo, che si abitua a giudizi sommari e a condanne perentorie e getta discredito sulle istituzioni e sugli uomini e le donne che vi ricoprono ruoli di responsabilità, voglio fare l’elogio delle istituzioni”. Il vescovo cita i sindaci, le forze dell’ordine, gli insegnanti e il personale della scuola, gli operatori nei presìdi sanitari e nei servizi sociosanitari domiciliari, gli “operatori che presidiano le vie e gli angoli della città, assistendo i clochards del giorno e della notte”. Nel tracciare “l’elogio degli onesti” denuncia invece che “cerca il proprio vantaggio”, chi “apre la porta alla corruzione”. E ancora: “Voglio fare l’elogio degli onesti e dei competenti, dei generosi e dei coraggiosi. Voglio fare il loro elogio anche per incoraggiare altri, anche per svegliare i giovani, per scuotere i pensionati in piena efficienza: fatevi avanti! Prendetevi qualche responsabilità! Dedicate tempo! Le istituzioni hanno bisogno di voi! la città, il paese, hanno bisogno di voi”.