Politica

Elezioni in Honduras: mons. Garachana (presidente vescovi), “garantire trasparenza e legalità anche con il riconteggio dei voti”

“La posizione della Chiesa honduregna è che si deve fare tutto il necessario, compreso il riconteggio dei voti, per garantire trasparenza e legittimità al processo elettorale. Altrimenti, tensione e violenze non cesseranno”. Lo afferma in un’intervista al Sir mons. Ángel Garachana Pérez, vescovo di San Pedro Sula e presidente della Conferenza episcopale honduregna. Nel Paese centroamericano, a dieci giorni dalle elezioni presidenziali, regnano incertezza e tensione. I numeri forniti dal Tribunale speciale elettorale (Tse) attestano una vittoria del presidente uscente di destra, Juan Orlando Hernández, con il 42,98%. Il suo rivale Salvador Nasralla (candidato da un composito cartello di liste), secondo le cifre ufficiali, si è fermato al 41,38%, a circa 60mila voti di distanza. Ma non c’è stata la proclamazione e gli osservatori internazionali hanno preso le distanze dallo scrutinio del Tse. Ed è di poche ore fa la notizia che Hernández accetterebbe il riconteggio totale dei voti. Il vescovo spiega che “prima delle elezioni un sondaggio manifestava la sfiducia della gente sull’operato del Tribunale speciale elettorale. Quello che è accaduto in questi giorni è la prova che la sfiducia era meritata, anzi essa è aumentata. Ora siamo in attesa, i risultati non sono ufficiali e non sono sati accertati dagli osservatori internazionali”. La richiesta di trasparenza si abbina all’appello ai candidati che si sono fronteggiati “perché dialoghino e riconoscano il risultato che emergerà”. Ma mons. Garachana si rivolge soprattutto al popolo: “In primo luogo stiamo chiedendo una preghiera intensa per il nostro Paese. È necessario guardare ad esso con lo sguardo di Dio, con un atteggiamento di fede”. In secondo luogo, “chiediamo al popolo di non cedere alla tentazione della violenza. Fin dal 2009, anno del colpo di Stato, il nostro popolo è diviso. È venuto il momento di ricostruire uniti il tessuto del Paese. È richiesta particolare unità ai cattolici, chiamati a riconoscersi uniti in ciò che è fondamentale, più che a dividersi per le idee politiche”.