Politica

Elezioni in Honduras: la Provincia centroamericana dei Gesuiti denuncia manipolazioni

Sul momento di incertezza che sta vivendo l’Honduras a causa del prolungarsi dello scrutinio dopo le presidenziali del 26 novembre e a causa delle manifestazioni di piazza che hanno provocato 7 vittime, sabato scorso si è espressa con un comunicato la Provincia centroamericana dei Gesuiti. “Denunciamo – si legge – la mancanza di professionalità ed etica del Tribunale supremo elettorale, nel ritardare sistematicamente la comunicazione dei risultati, sia parziali che definitivi. Non si tratta solo di un sospetto, ma della certezza che in tale situazione ci sia stata una rozza manipolazione da parte dei magistrati, influenzati da poteri concreti e oscuri che dallo Stato e da altre realtà cercano di non rispettare la volontà popolare manifestata nelle urne. Il Tribunale speciale le sta tentando tutte per nascondere una vittoria inaspettata dell’opposizione all’attuale presidente, che ha fatto tutto quello che ha potuto, legalmente o illegalmente, per essere rieletto”.
I Gesuiti, nel comunicato firmato dal provinciale, padre Rolando Alvarado, denunciano “la repressione degli organi dello Stato contro il popolo dell’Honduras” e solidarizzano con “la difesa pacifica della democrazia e dei diritti dei cittadini”, tenendo conto che gran parte del popolo “è stata repressa brutalmente di fronte alla protesta per una non occultabile e chiara frode elettorale”.
Prosegue la nota: “Chiediamo con forza il rispetto della decisione del popolo, espressa nelle urne esercitando il diritto di una libera espressione, assicurata dalla Costituzione. Però il Governo non sta rispettando tale volontà e lancia l’Esercito e altri organi di polizia statale contro il popolo, che sta manifestando in modo pacifico per difendere il proprio voto e per denunciare i brogli elettorali da parte del Tse”.