Libro intervista

Dieci anni da presidente Cei: card. Bagnasco, “in questo periodo cresciuta la collaborazione tra le diocesi”, ma attenzione al “secolarismo in Italia”

“Dal punto di vista religioso, l’Italia la trovo come tutti i Paesi europei, pur con tutte le dovute differenze, perché l’Italia non ha la storia di altre Nazioni. Il nostro Paese non è esente da una forma di cultura, che si chiama secolarismo, e che è semplicemente vivere come se Dio non ci fosse”. Ad affermarlo, stasera, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Ccee, a margine della presentazione del libro-intervista, “Cose che ricordo” (Ed. San Paolo) sui dieci anni di presidenza della Conferenza episcopale italiana. Il porporato ha parlato del secolarismo come di “un’aria mefitica, una nuvola tossica, che respiriamo anche noi in Italia”. Per questo “dobbiamo stare attenti, anche noi cristiani, perché possiamo credere in Dio ma vivere senza Dio”. A livello di Chiesa italiana, il porporato ha affermato che “è cresciuta la collaborazione, l’intesa, la conoscenza, lo scambio, tra le diverse diocesi su esperienze molto concrete come la pastorale giovanile, la pastorale familiare, la presenza nel sociale, la formazione del clero”. In questi dieci anni, ha aggiunto, “su queste esperienze, le diocesi italiane si sono molto confrontate”.