Migrazioni

Papa Francesco: ai membri della Fiuc, “le università cattoliche adottino programmi volti a favorire l’istruzione dei rifugiati”

foto SIR/Marco Calvarese

“Le università cattoliche adottino programmi volti a favorire l’istruzione dei rifugiati, a vari livelli, sia attraverso l’offerta di corsi anche a distanza per coloro che vivono nei campi e nei centri di raccolta, sia attraverso l’assegnazione di borse di studio che permettano la loro ricollocazione”. È uno degli auspici espressi questa mattina da Papa Francesco ricevendo in udienza i membri della Federazione internazionale delle Università Cattoliche (Fiuc), a conclusione del convegno su “Rifugiati e migranti in un mondo globalizzato: responsabilità e risposte delle università” che si è svolto alla Pontificia Università Gregoriana. Secondo il Papa, “le università possono agevolare il riconoscimento dei titoli e delle professionalità dei migranti e dei rifugiati, a beneficio loro e delle società che li accolgono”. “Per rispondere adeguatamente alle nuove sfide migratorie – ha ammonito il Papa – occorre formare in modo specifico e professionale gli operatori pastorali che si dedicano all’assistenza di migranti e rifugiati”. Dal Papa anche l’invito rivolto agli atenei cattolici “a educare i propri studenti, alcuni dei quali saranno leader politici, imprenditori e artefici di cultura, a una lettura attenta del fenomeno migratorio, in una prospettiva di giustizia, di corresponsabilità globale e di comunione nella diversità culturale”. Papa Francesco ha poi ricordato che “la Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale ha suggerito ‘20 punti di azione’ come contributo al processo che porterà all’adozione, da parte della comunità internazionale, di due Patti Globali, uno sui migranti e uno sui rifugiati, nella seconda metà del 2018”. Per il Papa, “in questa ed altre dimensioni, le università possono svolgere il loro ruolo di attori privilegiati anche nel campo sociale, come ad esempio l’incentivo al volontariato degli studenti in programmi di assistenza verso i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti appena arrivati”.