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Svizzera: Caritas critica bilancio Confederazione. Il Paese “si rifiuta di aiutare donne, uomini e bambini nei Paesi più poveri”

Il bilancio della Confederazione elvetica registra un avanzo di 600 milioni di franchi eppure la proposta dei conti della Svizzera per il 2018 prevede un “risparmio” di 100 milioni di franchi nella voce “cooperazione allo sviluppo”. Se ne discuterà a partire da domani al Consiglio nazionale, ma oggi la Caritas Svizzera, che ha diffuso queste cifre, denuncia in un comunicato stampa la “disonestà” di “politici borghesi” che vogliono una politica dell’austerità però “non osano dire apertamente dove e come” intendono risparmiare. Tanto più che, a fronte dell’avanzo di bilancio “questa misura di risparmio a scapito dei più poveri è ancora più ingiustificabile”. La Caritas segnala che il Consiglio federale ha già “ridotto di 150 milioni il budget che nel piano economico era destinato alla cooperazione internazionale”. Ora i nuovi tagli proposti dalla Commissione finanze riguardano un ambito coperto dal Dipartimento federale per gli affari esteri con “incarichi molto concreti”, come il sostegno finanziario all’aiuto umanitario, i contributi al comitato internazionale della Croce Rossa (che subirebbero un taglio di 20 milioni di franchi), o all’Onu o ai fondi destinati a progetti di sviluppo a lungo termine. “La Svizzera si rifiuta di aiutare molte donne, uomini e bambini nei Paesi più poveri del mondo” scrive la Caritas, “per consolidare ulteriormente il proprio surplus di bilancio. È spietato e contrario a ogni solidarietà”.

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