Russia: messaggio di mons. Pickel, vescovo di Saratov, in chiusura dell’anno diocesano della preghiera

“Sono un poco dispiaciuto, forse persino imbarazzato, per il fatto che l’anno trascorso sia stato spesso così poco appariscente”, ma “grazie a tutti perché avete colto il tema come il nucleo del lavoro pastorale parrocchiale e nella vostra vita personale”. Sono le parole che il vescovo di Saratov (Russia), mons. Clemens Pickel, ha scritto ai suoi fedeli, alla conclusione dell’anno che la diocesi ha dedicato alla preghiera. Era stata “una mia idea, un mio desiderio, tematizzare il fondamento della vita spirituale, cioè della vita cristiana: lavorare su queste fondamenta; migliorare nella preghiera personale; pregare regolarmente, con dignità, con amore e tremore”, ricorda il vescovo. L’obiettivo “non è stato fare begli interventi, nonostante il fatto che un bell’intervento può contribuire a un più sincero desiderio di pregare”. Elemento chiave sono invece stati gli “esercizi spirituali, il ritiro annuale, che ritengo obbligatorio per ogni sacerdote e ogni religiosa”. La preghiera, scrive ancora il vescovo ai fedeli della diocesi, “è necessaria per la vita”, è “l’Alfa e l’Omega della nostra vita con Cristo. L’alfabeto della vita cristiana quotidiana poggia su questi pilastri, non all’esterno di essi”. La preghiera ha segnato l’esperienza pastorale di mons. Pickel in Russia; “continuerò a parlare della preghiera come posso; voglio imparare e insegnare a pregare. Voglio continuare a invitare alla preghiera e impegnarmi a pregare”.

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