Due eventi musicali per costruire un ponte fra l’Italia e la Repubblica Islamica Iraniana. Sono i concerti “Suoni per l’Iran – Sacri suoni”: in programma ad inizio dicembre, a Roma e a Teheran, a cura della World Youth Orchestra (Wyo), fondazione che governa le attività di un’orchestra formata dai migliori studenti di accademie, conservatori e università partner, in rappresentanza di cinque continenti. Domenica 3, alle 18.30 presso la basilica di santa Maria in Aracoeli, “per la prima volta nella storia – si legge in una nota – la musica classica iraniana a carattere religioso sarà suonata all’interno di una basilica cristiana cattolica, accanto ad alcuni capolavori del repertorio religioso barocco europeo”. Uno scambio culturale che continuerà giovedì 7 dicembre, con il concerto nella Vahdat Hall, a Teheran. I concerti saranno diretti da Damiano Giuranna, presidente della Fondazione World Youth Orchestra, e da Shahrdad Rohany. Sul palco, oltre ai giovani componenti della Wyo, saliranno il Coro della Teheran Symphony Orchestra con i solisti Ivana Čanović (soprano) e Candida Guida (contralto). Apprezzamento per l’iniziativa è stato espresso dal ministero degli Affari esteri, Angelino Alfano, e da Hassan Rouhani, presidente della Repubblica Islamica dell’Iran. “La Fondazione World Youth Orchestra – afferma Giuranna – vuole portare a Roma e Teheran una testimonianza di come si possano creare gesti di fratellanza tra culture diverse. Lavorare sulle due culture religiose dal punto di vista della musica, può essere un incredibile occasione di conoscenza reciproca, di comprensione e cooperazione effettiva”.