“Un modello di innovazione sociale sul territorio”. Pierpaolo Donati, sociologo dell’Università di Bologna, intervenendo alla sesta edizione del Festival della famiglia su “Interconnessioni territoriali e sviluppo locale. Il capitale generato dalle reti” in corso a Trento (fino al 2 dicembre), definisce in questi termini il Distretto famiglia ideato dall’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, nato nel 2009 e che oggi annovera 19 distretti territoriali provinciali. Prendendo la parola alla kermesse promossa dalla suddetta Agenzia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, Donati spiega che il Distretto famiglia ha “fini sociali perché in essi la comunità rappresenta una vera e propria rete di relazioni sociali. Il loro obiettivo è quello di rinforzare il tessuto sociale delle comunità locali allo scopo di renderle solidali, inclusive e partecipate da chi le abita e accoglienti per chi vi soggiorna temporaneamente. Il Distretto famiglia genera valore sul territorio perché attinge alle risorse presenti per creare valore per il benessere della comunità”. I Distretti famiglia raccolgono in Trentino ad oggi quasi 700 organizzazioni aderenti – tra pubbliche, private, no profit – e sono numerosi gli esempi di progetti/iniziative realizzate per il benessere comunitario sul territorio: Ski family (al costo di uno skipass adulto di mamma o papà, accesso gratuito dei figli agli impianti sciistici); percorsi in montagna e su piste ciclabili “a misura di famiglia”, serate di educazione per genitori e figli, sensibilizzazione alle pari opportunità e ai rischi dei giovani su internet, realizzazione di12 Baby little home (casette in legno per l’allattamento e il cambio pannolino), iniziative come “Famiglie in festa” in Val di Sole, Agrifamily in Piana Rotaliana, “Le Terme dei bambini” a Comano Terme.