Ci saranno anche i “rohingya” all’incontro ecumenico ed interreligioso per la pace, in programma alle ore 17 (ora locale) del 1°dicembre, nel giardino dell’arcivescovado di Dacca, in Bangladesh. Lo ha annunciato Greg Burke, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, durante il briefing sul viaggio apostolico di Papa Francesco in Myanmar e Bangladesh. “Non sarà un incontro di preghiera ma di testimonianza” dei vari gruppi religiosi presenti nel Paese, ha precisato il portavoce vaticano, rispondendo alle numerose domande in merito dei giornalisti. “Tutti sappiamo cosa ha consigliato il card. Bo”, ha detto Burke a proposito del consiglio del cardinale di Yangon di non usare mai durante il viaggio la parola “rohingya”: “Il Papa prende il suo consiglio molto sul serio. Però poi cosa farà il Papa lo scopriremo insieme”, ha aggiunto. A differenza dell’incontro interreligioso in programma il 20 novembre in Myanmar, che avrà un carattere privato, quello in Bangladesh sarà un incontro di carattere pubblico, con un discorso del Papa. “Quello dei rohingya è un piccolo gruppo”, ha precisato Burke a proposito dell’incontro del 1° dicembre in Bangladesh: “Sarà un piccolo incontro, parlerà anche con loro”. Interrogato in merito ad ulteriori dettagli su cosa dirà Francesco nel discorso previsto in quel momento del viaggio, Burke ha risposto: “Vediamo quando lo vediamo”. Il termine “rohingya”, ha precisato in risposta alla domanda di un giornalista, “non è una parola proibita” in Vaticano, nel lessico ufficiale della Segreteria di Stato.