Televisione

Tv2000 lancia “Buone notizie”. Boss: “Oggi aiuto gli altri e rimedio al male commesso”

Mettere in primo piano le storie positive. Un viaggio all’interno delle piccole metropoli nascoste delle buone notizie che spesso nessuno vede ma che sono sotto gli occhi di tutti. Tv2000 lancia”Buone notizie”, il nuovo programma settimanale, scritto e condotto da Cesare Cavoni per la regia di Paolo Ferrazza, in onda tutti i lunedì alle 19.30 a partire dal 20 novembre. Storie di vita buona che nascono, imprevedibilmente, dentro situazioni drammatiche di guerra, di malattia o all’interno delle carceri.
Nella prima puntata protagonista il boss di un’organizzazione criminale di stampo mafioso, Carmelo Musumeci, condannato negli anni ’90 all’ergastolo in regime di 41bis. Oggi vive in semilibertà: il giorno presta la sua opera di volontario in una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi a Bevagna (Perugia) per poi rientrare la sera nel carcere di Perugia. Carmelo Musumeci nasce in un paesino in provincia di Catania, un’infanzia difficile e povera, fitta di botte e maltrattamenti, e infine la decisione di “vendicarsi del mondo”. Diventa un boss criminale, e negli anni ’80 è protagonista di una guerra tra bande che insanguina la Versilia. In quell’ottobre del ’91 Carmelo entra in carcere senza alcuna speranza di uscirne. Lì subisce maltrattamenti, botte, isolamento totale per un anno e mezzo in una cella angusta senza poter parlare con nessuno, trasferimenti da un carcere all’altro. Carmelo ha uno spirito ribelle e si rifiuta di arrendersi, così si oppone anche alla vendetta e lotta: comincia a studiare, scrive a personalità come il Papa, tiene un blog, si laurea prima in sociologia del diritto, poi in giurisprudenza e ancora, più recentemente, in filosofia.
“Trovando il bene dentro di te – afferma Carmelo Musumeci ai microfoni di Tv2000 – lo vedi da tutte le parti. Aiutando un bambino in difficoltà penso a quanto sono fortunato ed ho uno scopo: cercare di rimediare al male che ho fatto sentendo di far parte di nuovo dell’umanità che mi aveva condannato ad essere colpevole e cattivo per sempre. Ero molto più arrabbiato prima, adesso sono sereno, la comunità è diventata la mia seconda famiglia. Vivere insieme a loro mi ha insegnato ad avere dei valori che prima pensavo che non esistessero. Un sorriso di un bambino adesso per me è bellissimo, è uno spettacolo”.
Tra le storie della puntata quella della “Mia Neri Foundation” onlus dedicata alla bambina morta l’8 agosto 2014 all’età di 11 anni, dopo una strenua lotta contro un tumore cerebrale maligno. La sua testimonianza di coraggio, dignità nella sofferenza e donazione di sé ha ispirato i genitori, parenti ed amici a dar vita all’associazione la cui missione è quella di raccogliere fondi per sostenere la ricerca finalizzata alla scoperta di cure per i tumori dei bambini. I fondi avranno, come sede privilegiata di utilizzo, la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del S. Cuore/Policlinico Gemelli, dove Mia è stata assistita per tutto il tempo della sua malattia.