Fine vita

Salute: Keehan (Usa), “dire no al suicidio assistito non è abbastanza”

“Dire no al suicidio assistito non è abbastanza”. A lanciare la provocazione, durante la seconda giornata della Conferenza internazionale in corso in Vaticano sulle disparità globali in materia di salute, è stata suor Carol Keehan, presidente e amministratore delegato della Catholic Health Association (Stati Uniti), soffermandosi sull’assistenza ai malati terminali come “primo dovere della pastorale sanitaria”. “Il compito della Chiesa cattolica – ha detto – è affermare la dignità e il valore della vita umana, indipendentemente dalle sfide che la persona si trova ad affrontare”. Di qui la necessità di non abbandonare i malati nel tratto finale della loro vita, “altrimenti l’alternativa è il suicidio assistito, oggi al centro del dibattito politico”. “Hospice di qualità e cure palliative sono di grande conforto per la persona malata e la sua famiglia”, ha detto Keehan citando “le migliaia di operatori sanitari che ogni giorno lavorano per rendere la vita dei malati terminali più facile e permettere loro di massimizzare  il tempo che hanno a disposizione: per passare più tempo con la famiglia, per guarire relazioni, per preparare le ultime volontà”. “L’utilizzo delle tecnologie non riuscirà mai a calmare le ansie dei malati e il desiderio di una vita superiore che è sempre presente nel cuore dell’uomo”, ha assicurato la religiosa, facendo notare che la paura della morte e dell’estinzione perpetua, di cui parla anche il Concilio, se non adeguatamente accompagnata si traduce in “diritto di porre fine alla propria vita” tramite il suicidio assistito. Coloro che lo chiedono, l’analisi della religiosa, “lo fanno perché sono depressi e si sentono un peso per la società, non tanto perché soffrono. Noi dobbiamo testimoniare che sono amati da Dio e hanno bisogno del nostro sostegno, finché Dio non li chiama a lui”. “Come ha invitato a fare il Papa con il suo messaggio alla Pontificia Accademia della Vita”, ha concluso suor Keehan esortando a condividerne i contenuti.