Guerra

Salute: card. Zenari (nunzio), “in Siria il sistema sanitario è al collasso”

Card. Mario Zenari

“In Siria, la situazione sanitaria rischia il collasso: più della metà degli ospedali pubblici e dei centri di prima assistenza sono chiusi o parzialmente agibili a causa del conflitto. Quasi due terzi del personale sanitario ha lasciato il Paese”. A lanciare il grido d’allarme è stato il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, intervenuto questo pomeriggio alla Conferenza internazionale “Affrontare le Disparità Globali in materia di Salute”, in corso fino a domani nell’Aula nuova del Sinodo per iniziativa del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, in collaborazione con la Confederazione internazionale delle Istituzioni sanitarie cattoliche. Il cardinale si è soffermato, in particolare, sulla drammatica situazione dei tre ospedali cattolici – due a Damasco e uno ad Aleppo – che operano in Siria da più di un secolo, molto stimati dalla popolazione, e che “non sono operanti nel pieno della loro capacità: molti servizi sono chiusi, i posti letto vuoti e non c’è più la tradizionale coda agli sportelli per le prenotazioni, mentre negli ospedali pubblici le liste di attesa sono interminabili”. Questo perché, ha spiegato Zenari, “le istituzioni sanitarie private devono affrontare da sole i costi di gestione sempre più cari e insostenibili. L’85% dei siriani vive in condizioni di povertà e non è in grado di contribuire minimamente alle cure mediche”. È nata così, dalla nunziatura apostolica, l’iniziativa “Ospedali aperti”, incoraggiata e sostenuta da Papa Francesco e dai suoi collaboratori, grazie alla quale “viene garantita l’assistenza ai malati poveri senza distinzione etnica o religiosa”. Il progetto, avviato un mese fa, “richiede fondi consistenti, ma ora i tre ospedali cominciano a ricevere i pazienti poveri che saranno curati gratuitamente”, la buona notizia. Per scongiurare il collasso del sistema sanitario siriano, ha reso noto inoltre il nunzio apostolico, sono in atto progetti di partenariato con altri ospedali del mondo, come quelli con il Policlinico Gemelli per il potenziamento del servizio informatico o con il Bambino Gesù per la formazione di medici pediatrici in alcuni ospedali pubblici siriani.