Dialogo interreligioso

Dialogo ebraico-cattolico: Commissione bilaterale ebraico-cattolica, “ripudio della strumentalizzazione della religione per fini violenti”

Il ripudio della strumentalizzazione della religione per fini violenti, l’impegno a preservare la santità e la dignità della vita umana e la necessità di far conoscere sempre di più i risultati raggiunti nel campo delle relazioni ebraico-cattoliche, attraverso la collaborazione con gli Istituti di istruzione superiore e i mass media: sono alcune delle conclusioni riportate nella dichiarazione congiunta emessa al termine dell’incontro della Commissione bilaterale composta dalla Delegazione del Gran Rabbinato di Israele, guidata dal rabbino Rasson Arussi, in dialogo con la Commissione per i Rapporti religiosi con l’Ebraismo della Santa Sede, guidata dal card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che si è svolta dal 12 al 14 novembre a Gerusalemme con a tema il documento ebraico-ortodosso “Between Jerusalem and Rome” (Tra Gerusalemme e Roma), presentato a Papa Francesco, in Vaticano, lo scorso 31 agosto. Nella dichiarazione finale la Commissione bilaterale ribadisce il “legame unico che la Chiesa riconosce con Israele e della posizione unica che il dialogo con l’ebraismo occupa per i cristiani. Per le sue radici il Cristianesimo è legato all’ebraismo come nessun’altra religione”. Da parte ebraica si afferma che “la trasformazione negli atteggiamenti e nell’insegnamento della Chiesa non è solo sincera ma anche sempre più profonda, e stiamo entrando in un’era di crescente tolleranza, reciproco rispetto e solidarietà tra i membri delle nostre rispettive fedi”. Da qui l’urgenza di collaborare ancora di più, Chiesa cattolica e Popolo ebraico, “nel combattere i flagelli violenti che affliggono il nostro mondo oggi e nel lavorare insieme per un mondo migliore per tutta l’umanità”. “L’imperativo comune” di entrambi le fedi è dunque “l’istaurazione del Regno dei Cieli sulla terra”.