Inaugurazione anno accademico

Istituto Giovanni Paolo II: mons. Sequeri (preside), “corrispondere alla fiducia del Papa”

“Corrispondere a una fiducia così grande, e applicarci seriamente a questo compito di rinnovamento, sarà per noi motivo di gioia e di dedizione senza riserve”. Ad assicurarlo è stato mons. Pierangelo Sequeri, presidente del Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018. Il riferimento è alla “Summa familiae cura”, con cui Papa Francesco ha dato un nuovo assetto all’istituto voluto da Giovanni Paolo II. “In primo luogo si tratta di onorare la straordinaria fiducia che ci è generosamente accordata”, ha detto Sequeri a proposito degli impegni futuri: “Papa Francesco mette la sua firma su questa rifondazione dell’Istituto: e dunque si fa personalmente garante del suo munus di competenza e di servizio per tutta la Chiesa. Il Papa non si limita a conservare l’esistente, desidera aprirgli un futuro. Rilancia l’intuizione lungimirante e l’eredità preziosa della sua prima fondazione come un tesoro che deve essere custodito e un talento che deve essere trafficato. E ci affida personalmente il compito di modellare la nuova costituzione di questo centro di studi, di ricerca e di formazione, nei termini più rispondenti alle esigenze del progetto pastorale che la Chiesa post-sinodale è autorevolmente impegnata a costruire”. “L’obiettivo della Chiesa – ha concluso il preside – è quello di attrezzarsi per abitare evangelicamente la realtà storica delle relazioni famigliari, per illuminare la sua verità e prendersi cura delle sue fatiche in termini adeguati alla condizione esistenziale in cui sono chiamati a viverle gli uomini e le donne che le sono affidati da Dio”. Nell’anno accademico 2016-2017, il numero degli studenti iscritti nella sede centrale è stato di 533, provenienti da 60 Paesi diversi. 107 gli studenti iscritti nella sezione statunitense, 1.357 nella sezione messicana, 793 nella sezione spagnola, 40 per ogni corso di specializzazione nella sezione brasiliana. La sezione per l’Africa francofona nello scorso anno accademico ha registrato 39 iscritti da 9 Paesi diversi, quella indiana 57. Gli studenti del Centro associato di Melbourne, in Australia, sono stati 119, quelli del Centro associato di Beirut, in Libano, 81. A Daejeon (Corea), il Centro conta un totale di 45 studenti, mentre quello di Bacolod (Filippine) ha avuto complessivamente 63 studenti. 446, infine, gli studenti totalizzati al Centro associato di Bogotá, in Colombia.