Inaugurazione anno accademico
Sulla famiglia e sul matrimonio, incombe oggi un “oscuramento aggravato da una diffusa incertezza a riguardo della verità e della sostenibilità del vincolo, e in generale dei legami”. Così mons. Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia, ha definito lo “stato di salute” della famiglia e del matrimonio, nella sua relazione in apertura dell’anno accademico 2017-2018. “La latitanza e le reticenze delle istituzioni politiche, insieme con la pressione di conformità esercitata dalle odierne dinamiche sociali e culturali, contribuiscono in molti casi ad aggravare gli effetti di questa vulnerabilità della condizione famigliare”, ha proseguito Sequeri, secondo il quale “la Chiesa non può sottrarsi al compito di condividere questa condizione. E lungi dal prenderne distanza, deve frequentarla – e anzi, generosamente abitarla – con tutto l’amore, con tutta la misericordia, e con tutta l’energia di cui dispone da parte dello Spirito di Dio”. Dopo il doppio appuntamento sinodale sulla famiglia, ha ricordato il preside, l’Amoris Laetitia ha rilanciato la “speciale attenzione che le comunità cristiane devono dedicare all’annuncio evangelico e alla cura pastorale delle virtù coniugali e famigliari”: è l’esortazione apostolica del Papa, ha sottolineato Sequeri, a dettare “i contenuti e lo stile sui quali la Chiesa deve registrare il suo profilo ministeriale e testimoniale”. Di qui la necessità e l’urgenza “di una ricerca e di una formazione teologica seriamente attrezzata per il confronto con l’ampiezza della problematica antropologica che investe oggi la relazione dell’uomo e della donna nel suo complesso, con le sue profonde implicazioni sulla visione del legame sociale e sulle strutture della convivenza civile”. “L’esperienza della relazione personale, in tutte le sue forme, come anche i modi di vivere la corporeità – l’analisi del preside – appaiono oggi interpretate, plasmate e articolate secondo modalità inedite della libertà e dei vincoli, sulle quali incide fortemente la pervasività della sfera economica, tecnica, giuridica che oggi modella le istituzioni e il costume. Il discernimento morale, il confronto interreligioso, la dialettica culturale, impongono direttamente al singolo problemi di orientamento che stanno in tensione con l’incalzante offerta di nuove possibilità per l’autonoma ricerca di realizzazione personale, affettiva, spirituale dell’esistenza”.