Si è aperta “una nuova stagione nel cammino per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa con la quale mettere fine allo scandalo delle divisioni”. È quanto scrivono monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana, e il pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, in una Dichiarazione comune dal titolo “Riconciliarsi per annunciare il Vangelo” che è stata diffusa oggi, in occasione del 500° anniversario della riforma di Lutero: il 31 ottobre 1517, infatti, il monaco agostiniano affisse le sue 95 tesi dando vita ad un movimento mondiale che ha influenzato non solo la Chiesa e la teologia, ma anche la cultura e l’intera società. In Italia – si legge nella Dichiarazione – sono state numerose le iniziative che si sono promosse in questo anno di celebrazione a vario livello, alle quali hanno preso parte cristiani e cristiane “in uno spirito che, se non può essere considerato una novità alla luce dei passi compiuti negli ultimi decenni, ha sicuramente aperto una nuova stagione”. Il vescovo cattolico e il decano luterano scrivono: “Proprio alla luce di queste iniziative, cattolici e luterani auspicano che sia possibile proseguire nell’approfondimento della conoscenza dell’opera e della figura di Martin Lutero per una migliore comprensione delle ricchezze spirituali, teologiche e liturgiche del XVI secolo per una riforma della Chiesa, radicata sulle Sacre Scritture e arricchita dalla tradizione dei concili ecumenici, in grado di rimuovere quei pregiudizi che ancora impediscono una lettura condivisa delle vicende storiche della Riforma in tutte le sue articolazioni”. Cattolici e luterani ritengono che “questi percorsi vanno sostenuti e incoraggiati nella prospettiva di favorire un ripensamento della catechesi in chiave ecumenica”, soprattutto in relazione alla celebrazione del battesimo e del matrimonio. E indicano due azioni concrete: “Rendere sempre più dinamico il proprio impegno nella cura del creato” e “moltiplicare le occasioni per testimoniare l’amicizia e l’aiuto verso i poveri, in particolare oggi verso i migranti che fuggono da guerre e calamità naturali”. “Davanti al bisogno loro e anche di un numero crescente di nostri concittadini, ci impegniamo a coinvolgere le nostre comunità in uno sforzo maggiore di solidarietà, avendo sempre come modello il Buon Samaritano, quel Gesù che si china sulle ferite dell’umanità sofferente”. “Rafforzare l’amicizia nella fraternità, ai piedi della croce di Cristo – concludono mons. Spreafico e il decano Bludau -, ci aiuterà a favorire una riconciliazione delle memorie in grado di sostenere cattolici e luterani nell’annuncio e nella testimonianza della Parola di Dio nella società contemporanea, per promuovere una riforma sempre più evangelica della vita quotidiana delle comunità locali”.