Gli Istituti secolari coniugano “consacrazione e secolarità”, praticando un apostolato di testimonianza, di evangelizzazione – “specialmente” per i presbiteri – e di impegno cristiano nella vita sociale, in particolare per i laici; a ciò si aggiunge la fraternità che, senza essere “determinata da una comunità di vita”, è tuttavia “vera comunione”. Lo ha detto il Papa ai partecipanti al convegno in corso a Roma e organizzato dalla Conferenza italiana degli Istituti secolari. La missione oggi è quindi “essere umili e appassionati portatori, in Cristo e nel suo Spirito, del senso del mondo e della storia”, con uno “stupore sempre nuovo” per Gesù, per il suo modo “unico” di vivere e di amare, di incontrare la gente, di guarire la vita, di portare conforto. Perciò lo “stare dentro” il mondo, aggiunge Francesco, non è “solo” una condizione sociologica ma una “realtà teologica”, che permette “di essere attenti, di vedere, di ascoltare, di com-patire, di con-gioire, di intuire le necessità”. Gli atteggiamenti spirituali suggeriti dal Papa sono “pregare, discernere, condividere, dare coraggio e avere simpatia” per il mondo e per gli altri, “anche quando fanno di tutto per farcela perdere”.