Unione europea
“L’impegno dei cristiani in Europa deve costituire una promessa di pace”. Con questa “consegna” si conclude il discorso di papa Francesco oggi all’Europa. “Fu questo il pensiero principale che animò i firmatari dei Trattati di Roma. Dopo due guerre mondiali e violenze atroci di popoli contro popoli, era giunto il tempo di affermare il diritto alla pace. Ancora oggi però vediamo come la pace sia un bene fragile e le logiche particolari e nazionali rischiano di vanificare i sogni coraggiosi dei fondatori dell’Europa”. La pace – dice il Papa – “esige amore alla verità, senza la quale non possono esistere rapporti umani autentici, e ricerca della giustizia, senza la quale la sopraffazione è la norma imperante di qualunque comunità”. Ma esige anche “creatività”. “L’Unione europea manterrà fede al suo impegno di pace nella misura in cui non perderà la speranza e saprà rinnovarsi per rispondere alle necessità e alle attese dei propri cittadini”. Il Papa ha ricordato a questo proposito la battaglia di Caporetto, una delle più drammatiche della Grande Guerra. E ha detto: “Da quell’evento impariamo che se ci si trincera dietro le proprie posizioni, si finisce per soccombere. Non è dunque questo il tempo di costruire trincee, bensì quello di avere il coraggio di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita e concorde, comunità di popoli desiderosi di condividere un destino di sviluppo e di pace”.