(Re)thinking Europe

Europa: Toia (Parlamento Ue), “giovani, cultura e dialogo interreligioso per rilanciare la casa comune”

“Il dialogo in corso in Vaticano sta producendo tante idee e spalancando prospettive interessanti per il cammino futuro dell’Europa. Nessuno nasconde che sia una fase difficile per l’Ue, per i giganteschi problemi da affrontare, per la distanza tra cittadini e istituzioni. Ma al contempo tutti ravvisano il ruolo centrale dell’Europa unita in un mondo sempre più interconnesso. È dunque ancora un tempo favorevole per la realizzazione del progetto dei padri fondatori. Un impegno che richiede di collocare al centro di tale progetto la persona umana, i lavoratori, le famiglie, la società civile, le imprese… E i cristiani possono portare un loro contributo originale e concreto, con un rinnovato slancio nella politica e nelle istituzioni”. Patrizia Toia, europarlamentare, fa parte della delegazioni italiana all’incontro “(Re)thinking Europe”, apertosi ieri nell’aula del Sinodo e che oggi si sviluppa tra workshops, dibattiti e l’udienza con Papa Francesco.
“Ritengo che i termini sui quali ci stiamo confrontando – integrazione, dialogo, democrazia, solidarietà, economia – aiutano a fare il punto sul cammino percorso dall’Ue e a identificare gli ostacoli che abbiamo di fronte. Rimane in primo piano la necessità di un più stretto rapporto tra cittadini e istituzioni politiche, sia quelle locali che nazionali ed europee. Occorre, infatti, riscoprire il valore ‘alto’ della politica, quella con la P maiuscola, come dice il Papa. E al contempo vanno superati i particolarismi, le chiusure nazionalistiche cui assistiamo. La Catalogna ci sta dando in questo senso un triste esempio”. Infine: “Non dimenticherei i contributi alla costruzione della casa comune che possono giungere dalla cultura, dal dialogo tra le diversità che attraversano l’Europa, dal dialogo interreligioso, da una nuova e reale valorizzazione dei giovani. Sono alcuni dei fronti aperti che l’Ue deve porre in primo piano, come stiamo cercando di fare al Parlamento europeo”.