(Re)thinking Europe

Europa: Tajani (Parlamento Ue), per rilanciare la casa comune dare ai popoli risposte ai problemi di ogni giorno. “Accogliere chi fugge dalla guerra”

“Per rafforzare il senso di appartenenza al nostro progetto dobbiamo dare ai popoli europei risposte concrete sui temi che più li preoccupano: terrorismo, immigrazione illegale, disoccupazione giovanile. È necessaria una forte unità europea con strumenti all’altezza dei nostri obiettivi. Dobbiamo cambiare l’Europa, non distruggerla”. Lo ha affermato Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, intervenendo al dialogo “(Re)thinking Europe”, davanti a Papa Francesco. Per cambiare l’Ue, ha dichiarato Tajani, “dobbiamo ripartire dai nostri valori, ponendo al centro della nostra azione la difesa della persona e della famiglia, cellula fondamentale della società. Un’Europa senza valori è un’Europa senza coscienza e senza identità. La nostra identità affonda le sue radici in millenni di storia. Una storia indissolubilmente legata a quella del cristianesimo. Solo riscoprendo la forza di questa identità, possiamo davvero aprirci al confronto con gli altri e accettarne la diversità”. Il presidente ha poi specificato: “Non è togliendo i crocifissi dalle scuole, rinunciando ad essere quello che siamo, che si tutela la diversità dell’altro”. Serve, semmai, “una vera patria europea, che sappia proteggere e che rappresenti davvero le istanze dei cittadini”.
Per far questo, “deve essere la politica e, non apparati tecnocratici, a tracciare la rotta. Affermare questo primato della politica, dell’Europa dei cittadini, è la prima priorità del mio mandato da presidente del Parlamento europeo”, che è il “cuore dell’Europa”, “il luogo dove rappresentanti eletti di 500 milioni di cittadini si confrontano. Dove, ogni giorno, si difende la libertà, la democrazia e gli altri diritti umani, dentro e fuori i nostri confini”. “Il dialogo e la tolleranza devono essere – per Tajani – la nostra via anche contro la radicalizzazione e il fondamentalismo”. “Cosi come, nel governo dei flussi migratori l’Europa non deve dimenticare la dignità dell’uomo. Chi scappa da guerre e violenze, deve ricevere la protezione di cui ha diritto nell’Unione, con una vera solidarietà anche tra Stati europei. Non possono farsi carico di un fenomeno così ampio soltanto alcuni Paesi con un rischio di un ritorno dell’intolleranza e della xenofobia”.
Il problema “va anche affrontato alla radice, creando sviluppo e prospettive in Africa, attraverso un Piano di investimenti per il continente africano”. Tajani ha poi parlato del vertice di Goteborg, del 19 novembre, sul pilastro sociale dell’Ue e di quello del 22 novembre, a Bruxelles, con una conferenza “che ha l’obiettivo di rafforzare il dialogo e la cooperazione economica” tra Ue e Africa. Infine, “la nostra Unione è molto più di un mercato o di una moneta. È prima di tutto un progetto di uomini e donne, un sogno di libertà, prosperità e pace che si realizza”.