XIX Rapporto Cssc

Scuola cattolica: Cicatelli (coordinatore), servono “costo standard per alunno, convenzioni, detrazioni fiscali, copertura spese inclusione disabili”

Al di là delle considerazioni sulla “convenienza” economica della scuola paritaria rispetto a quella statale, “non si può fare educazione se non in un contesto di libertà e con il fine di promuovere la libertà della persona. La Costituzione italiana esprime questa posizione con il principio della libertà di insegnamento, con cui si apre l’art. 33, fissando in esso il motivo ispiratore di tutto il sistema scolastico”. A sostenerlo è Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc), che oggi ha presentato il XIX Rapporto sulla scuola cattolica in Italia “Il valore della parità” presso la Camera dei deputati, alla presenza del segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, e della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Rispetto poi alla realtà dell’autonomia scolastica, anch’essa incompiuta, la parità, chiosa Cicatelli, ne è “il necessario complemento” ma occorre “superare il modello centralistico” e “spostare l’attenzione dal controllo organizzativo/gestionale alla qualità del servizio e soprattutto alla qualità dell’apprendimento”. Per un sistema di istruzione davvero integrato Cicatelli richiama le proposte contenute nel documento “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa” diffuso lo scorso 7 giugno dal Consiglio nazionale della scuola cattolica (Cnsc). “Il costo standard per alunno”, sostiene, può costituire un elemento “di decisiva innovazione e reale miglioramento dell’efficienza del sistema”. Ma si possono percorrere “altre vie complementari: dalla convenzione (che ha il pregio di dare certezza di risorse alle scuole più piccole) al buono scuola, dalle detrazioni fiscali ai finanziamenti mirati per progetti specifici, senza trascurare il capitolo delicato e doloroso della copertura delle spese per l’inclusione degli alunni con disabilità”.