Elezioni

Kenya: ucciso un sacerdote, è alta la tensione in vista del voto

In Kenya, dove è altissima la tensione in vista delle elezioni presidenziali del 26 ottobre, è stato ucciso domenica scorsa un sacerdote keniano. Si tratta di p. Evans Juma Oduor, ed è stato trovato incosciente la sera del 22 ottobre vicino ad una piantagione di canna da zucchero nei pressi del Chiga Market Centre a Muhoroni, a 30 km dal convento di Nyabondo. La carcassa bruciata della sua automobile è stata ritrovata a cinque km di distanza dal luogo dove è stato rinvenuto il sacerdote. “Portato all’ospedale, p. Evans, che presentava ferite alla testa, è morto qualche ora dopo senza aver ripreso conoscenza – riferisce l’agenzia Fides -. P. Evans era parroco presso la chiesa di Sigomore, facente parte dell’Arcidiocesi di Kisumu, nell’ovest del Kenya”. Secondo la stampa locale, due settimane fa p. Evans aveva lanciato un appello pubblico al governo perché smettesse di uccidere i Luo, l’etnia di Raila Odinga, il principale sfidante del presidente uscente Uhuru Kenyatta, nelle elezioni presidenziale dell’8 agosto, poi annullate dalla Corte Suprema, su ricorso dello stesso Odinga. In questi giorni in Kenya il clima è molto teso e molti non escono di casa perché temono il ripetersi di disordini: in un rapporto pubblicato oggi da Amnesty international dopo l’8 agosto sono morte 33 persone, tra cui numerosi bambini, in seguito agli scontri e ai gas lacrimogeni delle forze dell’ordine. Il voto del 26 ottobre è boicottato da Odinga per protesta per il mancato accoglimento della sua richiesta di revisione della composizione della Commissione elettorale indipendente (Iebc), al centro delle polemiche politiche perché considerata parteggiante per il presidente Kenyatta. La contesa politica ha preso inoltre una dimensione etnica che ricorda i gravissimi incidenti scoppiati circa 10 anni fa dopo le contestate elezioni presidenziali del dicembre 2007 che avevano provocato migliaia di morti e milioni di sfollati interni.