Media Cei

Avvenire: la prima pagina di domani 25 ottobre. Rapporto su scuola cattolica, adesivi antisemiti, crescita dell’aspettativa di vita, Sahar morta per fame

“Avvenire” dedica il suo titolo d’apertura al XIX Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, presentato a Roma, presenti il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, e il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino. Aumentano le chiusure di istituti, di qui un appello a salvare la scuola paritaria con strumenti quali il costo standard, il buono scuola e la leva fiscale. A centro pagina una grande fotocronaca per il caso delle immagini di Anna Frank con la maglia della Roma calcio, diffuse dagli ultrà della Lazio come gesto di sfregio antisemita. Unanime lo sdegno del Paese e delle istituzioni, a cominciare dal presidene della Repubblica e dal presidente della Cei.  Scrive Massimiliano Castellani: “Lo sfottò, specie a Roma, è il sale del tifo popolare. Ma il sale diventa puro veleno, quando si sconfina nel razzismo, nell’antisemitismo nel caso degli adesivi in cui si mostra, con addosso la maglia della Roma, Anna Frank, ragazza ebrea deportata e morta nel lager nazista di Bergen-Belsen, autrice di un Diario che costruisce ancora oggi la memoria civile e spirituale di quanti non si rassegnano alla logica dell’odio che genera lo sterminio. Chiunque abbia pensato un simile ‘spot antiromanista’ non è un tifoso della Lazio, ma è un povero disgraziato. Un mascalzone e un ignorante cronico, che non conosce la storia”. Il titolo di taglio è per i dati Istat che evidenziano un aumento dell’aspettativa di vita in base alle cifre del 2016, per cui si avvicina un aumento dell’età pensionabile a 67 anni. Un altro titolo alla politica per la bagarre che si è scatenata in Senato all’annuncio che il governo metterà la fiducia sulla nuova legge elettorale. Al piede un richiamo sul caso glifosato, l’erbicida sospettato di essere cancerogeno che divide l’Europa. Un altro commento è di Marina Corradi, a partire da una tragica fotografia: “L’immagine ti passa davanti agli occhi mentre scorri velocemente, al mattino, il sito web di un quotidiano. Non capisci esattamente cosa hai visto. Torni indietro, si sovrappone la pubblicità di un orologio da migliaia di euro. La chiudi, riecco la immagine di prima. E’ una neonata in una culla, molto piccola, avvolta in un pannolino che le sta troppo grande. Ha le membra ischeletrite, il faccino scavato, le ossa sporgenti sotto la pelle livida e prosciugata dalla disidratazione. Si chiama Sahar, e ha un mese. Nell’istante in cui è stata scattata quella foto diffusa dalla agenzia Afp, è nelle sue ultime ore di agonia. Sahar, siriana, nata nel villaggio di Hamurya, nella zona di Ghouta, è morta per fame”.