
“La sofferenza innocente del popolo cristiano” in Medio Oriente che “in taluni casi è giunta fino ad un vero e proprio martirio, attraverso il rapimento o addirittura la tortura e la morte, certamente per la grazia del Signore diventa un tesoro di grazia per la Chiesa intera”. Lo ha detto il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, durante l’incontro con i sacerdoti dell’arcieparchia di Akka dei greco-melkiti, svoltosi ieri ad Haifa. “Come Chiesa melkita avete sperimentato il dramma che da troppi anni affligge la Siria ed altre aree del Medio Oriente, abbiamo sentito la sofferenza inferta anche o in taluni casi soltanto a motivo del nome di Gesù. Qualcuno dei vostri fratelli – ha affermato il cardinale – è dovuto proprio fuggire, lasciare le sue cose, perché – come per la Santa Famiglia a Betlemme – non c’era più posto per loro, ma questa volta non nell’albergo, ma in quella che fino a poche ore prima era la propria casa”. Nel suo saluto il prefetto si è poi riferito alla situazione dell’arcieparchia, elogiando l’opera di rinnovamento intrapresa dal nuovo vescovo: “So le fatiche che la situazione del passato hanno posto sulle spalle del vostro nuovo pastore e su tutti voi, ma ammiro l’opera avviata di riordinamento, sistemazione e trasparenza amministrativa che si è impostata, per la quale incoraggio il vostro vescovo, mons. Georges Bacouni, e tutti voi”. “La vera carta vincente – ha spiegato il prefetto – sarà l’abbandono di ogni divisione del passato e il cammino insieme, in una luminosa comunione sacerdotale e dentro tutto il popolo di Dio”. “I beni – ha ribadito il card. Sandri – sono a servizio della vita della Chiesa, e come tali vanno gestiti con prudenza e vigilanza: anche nell’ultima sessione plenaria del Dicastero è stata dedicata una riflessione e un dibattito su questo punto, con alcune raccomandazioni che andranno implementate a livello locale: vivete, con verità e carità, la restaurazione morale anche su questo fronte avviata con l’arcivescovo Bacouni”.