Rifugiati: Save the children, “scelta Parlamento Ue è primo passo importante verso riforma”

“La scelta fatta oggi dal Parlamento europeo è un primo passo importante nella riforma di un sistema che ha costretto troppi minori soli e famiglie a rimanere nei Paesi di ingresso come l’Italia e la Grecia, impedendogli in molti casi di ricongiungersi con familiari, amici o comunità in altri Paesi europei”: lo ha dichiarato Karen Mets, senior advocacy adviser di Save the Children, a proposito del via libera del Parlamento Ue alla riforma del Regolamento di Dublino. Ora la parola passa agli Stati membri. “Le conseguenze dell’immobilismo sono agghiaccianti e i minori bloccati nei campi nei Paesi di ingresso hanno sviluppato gravi stati di ansia, soffrono di depressione e incubi notturni. Alcuni di loro sono arrivati addirittura a tentare il suicidio”, ha raccontato Mets. Nel 2017 sono arrivati via mare in Italia 14.070 minori non accompagnati, il 13% del totale dei migranti giunti alla frontiera sud del nostro Paese. Solo 56, tra i minori soli presenti sul territorio nazionale, sono stati ricollocati in altri Paesi europei e 399 hanno avuto accesso formale alla procedura prima del 26 settembre scorso, quando è stato sospeso il sistema straordinario di ricollocamento europeo. La mancanza di un sistema di ridistribuzione condiviso tra i Paesi europei ha esporto i minori a gravissimi rischi, riaffidandosi nelle mani di trafficanti e sfruttatori per cercare di attraversare il confine in nord Italia. Tra maggio e novembre 2016 almeno 5.000 minori soli sono stati “riammessi” in Italia dalla Svizzera. Secondo i riscontri sul campo, la quasi totalità dei 22.586 minori soli di origine eritrea (11.251), somala (5.618), siriana (2.927) e afghana (2.790) arrivati via mare in Italia tra il 2011 e il 2016 si sono esposti a questi rischi. “I minori rifugiati costituiscono un terzo dei richiedenti asilo ed è indispensabile che si faccia di più per proteggerli – ha sottolineato Mets -. Abbiamo urgentemente bisogno di un sistema più giusto che redistribuisca in modo migliore i richiedenti asilo entrati in Europa. Il Consiglio europeo si deve unire ed accogliere seriamente questo voto del Parlamento facendo sì che il peso dei Paesi in prima linea venga condiviso”.

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