“Erano 700 anni che il Papa non si riformava, Francesco sta reinventando il pontificato con un nuovo modo di essere Papa, che la gente capisce e apprezza, perché al fondo c’è il Vangelo”. Lo ha detto stamattina padre Giancarlo Pani, docente universitario e scrittore de “La Civiltà Cattolica”, intervenendo al convegno “Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare”, che si svolge nella Pontificia Università Lateranense, a Roma. “Nel 1311, durante il Concilio di Vienne, il Papa chiese ai vescovi che partecipavano di fare alcune proposte di riforma. Nello studiare queste pagine mi ha colpito che uno dei vescovi sosteneva che fosse necessario che il capo si riformasse – ha raccontato padre Pani -. Se il capo si riforma, gli altri si riformeranno di seguito. Da allora sono passati più di 700 anni, ma oggi c’è un capo che si riforma. È quello che sta facendo Papa Francesco”. L’attenzione del gesuita si è rivolta anche al dialogo con i luterani e alle modalità con cui Papa Francesco lo sta conducendo. “Le novità sono diverse – ha spiegato -. Anzitutto, ha detto che Lutero è un riformatore e che ha contribuito a riscoprire la Bibbia nella liturgia. Ci invita anche a chiedere scusa se non abbiamo capito la fede degli altri. Sono attenzioni che indicano la portata del suo pontificato”.