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Pellegrinaggio: la chiesa di Romania dal Papa. Mons. Robu (Bucarest), “riconoscersi amati e perdonati da Dio”

Per la Chiesa cattolica della Romania, questi giorni “tutte le strade portano a Roma”. Da oggi all’11 settembre, circa 500 fedeli, 20 sacerdoti e 4 vescovi si trovano nella città eterna, in un pellegrinaggio in occasione dell’Anno santo. Si tratta di un evento storico, perché è la prima volta che un pellegrinaggio romeno a Roma include rappresentanti da tutte le diocesi ed eparchie della Chiesa cattolica in Romania. L’iniziativa è promossa dalla Conferenza episcopale romena (Cer) ed è stata intitolata “La Romania in pellegrinaggio a Roma”. Il gruppo di pellegrini – laici, religiosi, religiose e sacerdoti – è accompagnato da mons. Ioan Robu, arcivescovo metropolita di Bucarest e vicepresidente della Cer, mons. Petru Gherghel, vescovo della diocesi di Iasi, mons. Virgil Bercea, vescovo greco-cattolico dell’eparchia di Oradea Mare e mons. Cornel Damian, vescovo romano-cattolico ausiliare a Bucarest. Nei tre giorni a Roma, i pellegrini attraversano la Porta santa di San Pietro, pregano presso la tomba di San Pietro. Venerdì, 9 settembre, tutti insieme, romano-cattolici e greco-cattolici, hanno celebrato la messa all’altare della Cattedra, nella basilica vaticana, presieduta da mons. Ioan Robu. L’arcivescovo di Bucarest ha ricordato, durante l’omelia, che il pellegrinaggio “è il segno visibile dell’itinerario interiore che ognuno è chiamato a fare in questo tempo santo per riconoscersi amato e perdonato da Dio”. Sabato, i pellegrini saranno presenti all’udienza del Papa. Domenica saranno in piazza San Pietro per l’Angelus.

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