“La Georgia non solo è parte della civiltà europea, ma ne è anche uno degli artefici. È il Paese del Vello d’Oro che per secoli ha svolto la funzione di ponte tra varie civiltà. Oggi ci troviamo in una città che è simbolo del dialogo interculturale, della convivenza e della collaborazione tra diversi”. Lo ha detto il presidente della Georgia, Giorgi Margvelashvili, dopo aver ringraziato Papa Francesco per essere andato in Georgia, nell’incontro con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico nel cortile del palazzo presidenziale di Tbilisi. “Sulla scorta di questa ricca cultura e dei valori umani universali, la Georgia restaurò la propria indipendenza politica 25 anni fa e iniziò la costruzione di uno Stato libero e impostato sul modello europeo”, ma ha aggiunto. Margvelashvili, il Paese “è tuttora vittima di una aggressione militare da parte di un altro Stato: il 20% del nostro territorio è occupato e il 15% della popolazione è profugo”. Eppure, ha precisato il presidente, “malgrado tutto, noi non cerchiamo lo scontro, cerchiamo solo la via che porterà il nostro Paese alla liberazione dall’occupazione straniera e alla pace! Il ritorno dei profughi è il nostro compito primario e fondamentale. Le persone umane non devono soffrire a causa delle congiunture politiche e devono avere il diritto di tornare nelle proprie case”. Secondo Margvelashvili, “noi politici abbiamo una missione particolare davanti a Dio e al popolo. Siamo obbligati a creare le condizioni affinché gli esseri umani possano vivere e svilupparsi degnamente. Questa missione non potrà essere realizzata se vengono calpestati i diritti della popolazione civile e il Paese vicino continuerà ad occupare i nostri territori! Il nostro dovere non è quello di lottare gli uni contro gli altri, bensì di combattere i problemi che minacciano il benessere dei nostri cittadini, dei nostri compatrioti e della società in generale”.