
“Nella sua esperienza non si riscontrano eventi eccezionali, ma una vita quotidiana spesa fedelmente e continuamente nel servizio sacerdotale e pastorale. Un servizio svolto secondo il modello del buon pastore”. È il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero, da poco nominato postulatore della causa di canonizzazione del servo di Dio Albino Luciani, a parlare dell’eredità di Papa Giovanni Paolo I. Intervistato da “L’Osservatore romano” nell’anniversario della morte (28 settembre 1978), Stella afferma: “Nei suoi scritti non si intravede alcun intento di costruire un’immagine di sé, né la prospettiva o le ambizioni di glorie effimere. Egli consacrò alla salus animarum tutto il suo zelo di sacerdote e di vescovo, al tempo stesso, offrì tutta la sua dedizione alla cura della propria anima e della propria fede”. “La sua testimonianza di vita cristiana fu scritta nell’esemplare coincidenza tra quanto egli insegnava e quanto viveva, con fedeltà quotidiana alla sua vocazione, in tutto il suo percorso da giovane sacerdote fino alla cattedra di Pietro”. Luciani veniva da un’estrazione sociale popolare: come incisero queste sue origini nel ministero episcopale? “Non si può certo ignorare l’humus sociale di quella storia di povertà rurale e operaia del Veneto dal quale proveniva, così come – aggiunge il porporato – l’esempio che ricevette anche dai suoi formatori. La povertà per Luciani costituiva la fibra del suo essere sacerdote, ne aveva fatto la dote più importante e da essa aveva tratto alimento anche la sua cura d’anime”.
“Tuttavia – prosegue il postulatore – non è la povertà del populismo o del modesto prete di montagna, ma quella che per Luciani, sacerdote di solida formazione teologica e di elevata formazione culturale, affonda le radici nel mai dimenticato fondamento di una Chiesa senza trionfi mondani, vicina agli insegnamenti dei Padri, sul modello di Cristo e della sua predilezione per i poveri, senza la quale poco si capirebbe dello spirito di governo di Giovanni Paolo I”. Quale messaggio ha lasciato in eredità alla Chiesa di oggi papa Luciani? Non c’è dubbio, sostiene l’intervistato, che “nella prossimità manifestata alle realtà umane, specialmente ai più bisognosi, troviamo la perenne e stringente attualità di Papa Luciani”. Infine il card. Stella spiega che “la causa di canonizzazione è giunta alla fase finale. Si avvia infatti all’esame di giudizio conclusivo da parte degli organi collegiali della Congregazione delle cause dei santi per la proclamazione delle virtù”.