E’ in atto “un cambiamento delle famiglie. Aumenta, infatti, il numero delle famiglie ma diminuisce il numero medio dei componenti. Aumentano le famiglie monocomponente (1 sola persona) passate dal 19 al 34%, ormai è il tipo famiglia più diffuso nel nostro Paese, mentre la coppia con figli è una su tre (35%)”. lo ha detto Nando Pagnocelli, amministratore delegato di Ipsos Italia, che ieri pomeriggio è intervenuto a Contigliano (Rieti), all’incontro pastorale promosso dalla diocesi locale, guidata da monsignor Domenico Pompili, sul tema “Camminare, costruire e confessare”. Le ricadute, ha spiegato Pagnoncelli, sono sulle politiche familiari e sociali e sulle strategie commerciali delle aziende. “Si prolunga la permanenza dei giovani in famiglia a causa della disoccupazione. Il 66% dei giovani tra i 18 e i 35 anni vivono con la famiglia. Erano il 61% all’inizio della crisi nel 2008”. Quando si parla di politica e di riforme, ha avvertito il sondaggista, “bisogna entrare di più nel merito delle trasformazioni del nostro Paese. Avere pochi figli rallenta il nostro processo demografico e di crescita economica. Mettere al centro il tema dei giovani che sappiano avviare processi di vita autonoma è prioritario”. Ma il tema demografico, ha concluso Pagnoncelli che nella sua relazione in 6 punti ha toccato anche altri argomenti, è “legato alla crescita dei consumi, del rinnovamento del nostro Paese. L’imprenditoria ha beneficiato negli anni scorsi del baby boom. Ma oggi abbiamo ancora il ricambio imprenditoriale? Il tema demografico ha a che fare con la democrazia perché la politica vive di consenso e se non lo trova lo andrà a cercare nelle classi di età più numerose, che sono gli anziani, e lo farà rispondendo alle loro domande e bisogni acuendo la frattura generazionale”.