Diritti
“Ho assunto la titolarità dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza da circa tre mesi e sono stati giorni di intenso lavoro: di ascolto, innanzitutto, perché i soggetti che a diverso titolo si occupano dei diritti delle persone di minore età sono molti. Tante realtà che fanno capo ad istituzioni, associazioni e ordini professionali, anche molto diversi fra loro. Tutte realtà impegnate a costruire risposte avendo a cuore bambini e adolescenti”. Lo scrive Filomena Albano nel sito ufficiale (http://www.garanteinfanzia.org/), in un articolo intitolato “Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: i miei primi 90 giorni”. “Tra i primi impegni, ho voluto convocare – si legge ancora – la Conferenza nazionale di garanzia dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, composta dai Garanti regionali e delle Provincie autonome, al fine di avviare con loro un confronto sui temi più rilevanti di comune interesse. E anche per questo, sin dall’inizio, ho espresso la necessità di individuare la figura del Garante in ogni Regione italiana. Continuerò a farlo, perché alcune Regioni mancano ancora all’appello”. L’Autorità garante, Filomena Albano, spiega di essersi mobilitata per ricostituire la Consulta nazionale delle associazioni e delle organizzazioni preposte alla promozione e alla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“A ridosso di una stagione densa di appuntamenti importanti, come la riforma delle adozioni, la riforma del processo civile con la prospettata eliminazione dei Tribunali per i minorenni e la ridefinizione del sistema di accoglienza rivolto ai minori non accompagnati, ho cominciato a promuovere incontri tecnici e con esperti specificatamente dedicati a questi temi. In attesa dell’approvazione – da parte del Consiglio dei ministri – del Piano nazionale per l’infanzia, ho inoltre ricevuto e recepito le osservazioni raccolte nel 9° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, redatto dal gruppo Crc”. Tra le situazioni complesse e delicate citate da Albano figurano l’accoglienza dei minori stranieri, i fenomeni di tratta e prostituzione minorile, violenza, abuso, bullismo e cyberbullismo; sottolinea inoltre “l’importanza di un’educazione all’affettività” e “il ruolo della famiglia”. “Difficile – conclude – tracciare un quadro delle priorità tra tanti temi: una sfida che a tratti sembra impossibile, considerando l’esiguo gruppo di persone e mezzi di cui dispongo. Eppure una sfida professionale e umana entusiasmante”.