Storia

Firenze: trigesimo della morte del card. Piovanelli. On line omelia che ricorda l’alluvione del 1966

Il trigesimo dalla morte del cardinale Silvano Piovanelli (scomparso lo scorso 9 luglio) viene ricordato oggi con una messa in cattedrale a Firenze presieduta alle ore 18 dall’arcivescovo, card. Giuseppe Betori. In tale occasione il presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani, ha messo on line sul sito dell’associazione e sulla pagina youtube, l’audio originale dell’omelia che Piovanelli tenne il 4 novembre 2011 in occasione del 45° anniversario dell’alluvione nel capoluogo toscano. Nel 2011 il cardinale Piovanelli presiedette, per la prima e unica volta, l’annuale celebrazione in ricordo del tragico evento e soprattutto in memoria delle 35 vittime ufficiali, presso l’Oratorio della Madonna delle Grazie in Lungarno Diaz 6. Per il cardinale Piovanelli i morti dell’alluvione di Firenze del 1966 furono più dei 35 ufficiali che si ricordano. “Con la messa on line di questo audio – ha detto Mariani – rendiamo il giusto riconoscimento al cardinale Silvano Piovanelli a distanza di un mese dalla sua morte il quale ci lascia anche un’importante testimonianza diretta di quanto accadde il 4 novembre 1966 che in questo 50° anniversario non deve essere certamente dimenticata, ma anzi valorizzata adeguatamente”. In una nota dell’associazione si legge che “secondo il porporato – che visse in prima persona l’alluvione del 1966 come parroco di Castelfiorentino, comune colpito dalla furia dell’Arno – ci fu un prete che ‘chiamato a benedire le salme gli sembrarono tante di più di quelle che ricordiamo oggi’”.
“Noi vogliamo ricordarle – disse Piovanelli durante l’omelia –, noi preghiamo per loro, per le loro famiglie, per quanti hanno portato il peso di quella situazione tristissima, e insieme, nella preghiera, vogliamo ricordare quanti hanno lavorato con generosità, superiore a ogni riconoscimento, per tornare a una normalità della vita e un ripristino dei beni danneggiati. Tutti si sono dati da fare, per giorni e giorni”. “Nel 1966 da sei anni ero parroco a Castelfiorentino, abbiamo rischiato la vita per mettere in salvo gli arredi e i documenti della chiesa di Santa Verdiana, più a valle. L’esperienza diretta e personale dell’alluvione in Valdelsa mi ha aiutato a capire meglio l’alluvione di Firenze quando ho assunto la guida della diocesi”. “L’esempio della città di Firenze in quell’occasione drammatica dell’alluvione non è da dimenticare – concluse Piovanelli – insieme si può, non soltanto si riprende il cammino, ma si riprende più ricchi di umanità”.