La Comunità di Sant’Egidio esprime “profondo dolore” per l’uccisione di Emmanuel Chidi Namdi, il giovane nigeriano ucciso barbaramente ieri a Fermo. “La sua morte – ha dichiarato il presidente, Marco Impagliazzo – è un atto grave e disumano, rivelatore di un preoccupante clima di violenza e intolleranza verso chi arriva nel nostro Paese nella speranza di una vita migliore. Come ha affermato Papa Francesco, i migranti non sono un pericolo, sono in pericolo. Emmanuel infatti era fuggito dalla violenza di Boko Haram, che in un attacco a una chiesa aveva ucciso sua figlia e i suoi genitori. Era giunto in Italia dopo un lungo e doloroso viaggio attraverso la Libia e il Mediterraneo e desiderava integrarsi nel nostro Paese, di cui aveva appreso la lingua”. “Siamo vicini alla moglie, alla comunità che lo aveva accolto, nel loro dolore – prosegue Impagliazzo -. Chiediamo a tutti – istituzioni, media, società civile – di vigilare su ogni forma di discriminazione e di istigazione alla violenza anche verbale nei confronti dei migranti e dei rifugiati e ribadiamo il nostro impegno per realizzare percorsi di accoglienza e di integrazione”.