La crescita inarrestabile dei social media, l’incremento dei video, la tendenza a usufruire di notizie “scelte” da altri per i nostri dispositivi mobili. Sono, in estrema sintesi, i trend 2016 della comunicazione. A delineare lo scenario è oggi a Roma, presso la sede della Cei, Marco Bardazzi, giornalista ed esperto di comunicazione, nel suo intervento all’incontro promosso dall’Ufficio comunicazioni sociali per i giornali della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc). I social media, spiega, sono la principale fonte di news per i più giovani, ma la carta stampata resiste per le fasce di età più avanzata. Per molti Facebook è addirittura “sinonimo di Internet ed è quello che più sta cambiando lo scenario, ma YouTube resiste” mentre aumenta la diffusione di Whatsapp e di tutta la messaggeria istantanea con l’invio di video, foto e link. Il 36% degli utenti dei social, prosegue Bardazzi, gradisce che gli articoli che li raggiungono sui device mobili “siano scelti per loro in base a quanto letto precedentemente, il 30% si affida al giudizio di giornalisti e direttori, il 22% su contenuti usufruiti dagli amici”. Di qui l’interrogativo posto dall’esperto: “Dove va il dibattito democratico di un Paese se l’informazione sarà sempre più modellata sulla mia nicchia?”. Il 20% delle persone impugna lo smartphone appena si sveglia, nell’arco della prima ora il 90%, più della metà entro i primi 20 minuti. “Questo segnerà sempre più vita quotidiana”. Nei prossimi mesi sono attesi i primi smartphone con schermi pieghevoli, perciò più grandi e più fruibili, “che diventeranno l’avversario sempre più temibile di qualsiasi altra piattaforma” mentre Facebook “si confermerà luogo principe dell’informazione”. Da qui al 2021 previsto l’incremento dei video che costituiranno il 70% del traffico dati.