Nigeriano ucciso a Fermo: mons. D’Ercole (Ascoli), “quando si semina vento si raccoglie tempesta”

“Quando si semina vento si raccoglie tempesta, ricorda la Bibbia. Se si incita al rifiuto, al rigetto del diverso le conseguenze non sono controllabili e, a volte, assumono gli aspetti più tragici ed impensabili”. Lo scrive monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, in una nota sull’uccisione a Fermo del giovane nigeriano Emmanuel Chidi Nambdi. “Conoscevo questo ragazzo – prosegue il presule -, ma se anche non lo avessi mai visto, lo piangerei comunque come un fratello. Prego per Emmanuel e la sua famiglia. Un fratello insultato e ucciso perché ha la pelle nera, diverso da noi. Perché? Da chi?”. Il pensiero di mons. D’Ercole “va anche all’ aggressore che forse non avrebbe mai inteso giungere a tanto e, pur condannandolo, provo per lui pietà. Rifletto su certe opinioni contro gli immigrati che, anche quando sollevano problemi seri, usano toni sbagliati e inducono alla paura e al rifiuto. Resta il dato incontrovertibile che la nostra società sarà sempre più composta da persone di razza, cultura e religione diverse”. Di qui l’invito a non sforzarci solamente di “sopportare”, ma a “riconoscere a tutti la dignità e il rispetto senza mai dimenticare che il sangue in tutti ha lo stesso colore e lo stesso valore. La violenza è sempre la sconfitta di tutti, solamente istaurando un clima di tolleranza e di accoglienza anche il violento avrà le armi spuntate. Il perdono e l’amore possono contrastare con successo l’odio e la discriminazione”. Questo fatto tragico, conclude mons. D’Ercole, “ci ricorda amaramente che, se non operiamo per creare un ambiente di fraterna solidarietà, la scelta sbagliata e crudele di un momento può rappresentare la rovina di una vita”.

 

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