
(da Atene) – Non riesce a vedere “prospettive di stabilità nelle zone da cui provengono i profughi” né un “un miglioramento della crisi europea” il giornalista greco Giorgos Kapopoulos, intervenuto oggi ad Atene alla sessione d’apertura del seminario “Grecia, paradosso europeo, tra crisi e profughi” organizzato fino al 9 luglio da Caritas italiana, Missio e Focsiv. “La crisi diventerà sempre più profonda, sia nell’Eurozona sia nella costa sud del Mediterraneo – secondo Kapopoulos -. La Libia è uno Stato in bancarotta e la Tunisia, il Marocco e l’Algeria sono bombe pronte a scoppiare. Anche i Paesi sub-sahariani sono vasi comunicanti. Nel frattempo nell’Eurozona si sta instaurando la dinamica della trincea”. A suo parere il Portogallo e la Spagna, ma anche la Francia e Italia, rischiano di non riuscire a rispettare il Patto di Stabilità imposto dall’Europa. “Questa è una camicia di forza”, ha affermato. Inoltre, “le forze razziste e xenofobe, come in Francia, in Polonia, Ungheria e Germania, assumono sempre più peso politico”. Eppure, ha concluso, “nonostante questo orizzonte grigio non dobbiamo essere pessimisti, ma cercare di essere ottimisti senza la terra promessa, tornando alle radici della cultura europea”.