“La prima associazione che si accompagna ali termine agonismo è di solito quella con il mondo dello sport: ma le nostre società sono ormai dominate dalla competizione, dalla concorrenza, e l’agonismo è penetrato anche nelle vite private, nella zona dei sentimenti, nel modo di comportarsi”. Remo Bodei, professore alla University of California di Los Angeles e presidente del Comitato scientifico del Consorzio per il Festival filosofia, ha presentato così l’ampiezza del tema scelto per la sedicesima edizione dell’iniziativa, che per tre giorni monopolizzerà le città di Modena, Carpi e Sassuolo. “L’amore è bastato sul management”, è ad esempio il tema di fondo della lezione di Michela Marzano, che parlerà “della burocratizzazione delle attese e delle strategie amorose”, ha anticipato Bodei, mentre spetterà a Zygmunt Bauman trattare il tema “dell’invasione della competizione nell’esistenza di ciascuno”. Salvatore Natoli presenterà “la lotta in vista della gloria come terreno elettivo delle virtù”, mentre Enzo Bianchi “darà al tema un’intonazione spirituale, soffermandosi sul combattimento interiore che ciascuno deve compiere per vincere la tentazione e sul regime della prova come esperienza essenziale di libertà”. Della vita come “combattimento con sé stessi” parlerà lo stesso Bodei, che ha fatto notare come “san Paolo ha fatto dell’atleta il modello dei santi e dei martiri”, mentre Massimo Cacciari mostrerà come l’essenza stessa della filosofia è di per sé “agonica”, cioè dialettica. “La dialettica politica deve esser preservata e il pluralismo valorizzato anche nei processi di pacificazione – ha osservato Bodei – nei quali, come mostrerà Andrea Riccardi, è fondamentale il contributo di attori a vari livelli, dagli Stati alle organizzazioni internazionali e a quelle non governative”. Jean Luc Nancy, uno tra i più rilevanti pensatori della relazione con l’altro, presenterà “un ripensamento della belligeranza del pensiero e delle armi della critica di fronte al suo svuotamento contemporaneo”.