“Accogliamo con soddisfazione la risoluzione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa in tema di interruzione volontaria di gravidanza e obiezione di coscienza. Di fatto, viene rispedito al mittente il reclamo della Cgil contro l’Italia sulla presunta difficoltà nell’accesso al servizio Ivg da parte delle donne collegata ad un numero eccessivo di obiettori di coscienza fra il personale medico”. Così Gian Luigi Gigli (Democrazia Solidale-Centro Democratico), presidente del Movimento per la Vita italiano, intervenendo in una nota stampa a proposito della risoluzione adottata ieri dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa in seguito al reclamo presentato dalla Cgil in tema di interruzione volontaria di gravidanza e obiezione di coscienza. “Ci auguriamo – sottolinea il presidente Mpv – che il sindacato torni a fare il sindacato: pensi a difendere i diritti dei lavoratori invece di pretendere concorsi e carriere riservati ai non-obiettori. Gli obiettori di coscienza sono sottoposti ciclicamente a un tentativo di criminalizzazione. Il tentativo di fare del medico un esecutore tecnico al servizio del potere deve essere respinto”. “È il primato della coscienza sulla legge che distingue le democrazie dai regimi autoritari – conclude Gian Luigi Gigli -, soprattutto quando sono in causa i diritti dell’uomo, primo tra tutti il diritto alla vita. Un diritto di cui è titolare anche l’essere umano che deve ancora venire alla luce”.