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Terrorismo: Lamberti (“La Fedeltà”), “rispondere alla violenza con la violenza” è “una tentazione forte” ma “suicida”

“Difficile, difficilissimo, rispondere all’odio con l’amore, seminare il bene tra il male. La reazione immediata, quella ‘naturale’, quasi come a dire che è nella nostra natura, è di rispondere alla violenza con la violenza. Una tentazione forte. Che è una tentazione suicida”. È quanto afferma Walter Lamberti, direttore del settimanale diocesano fossanese “La Fedeltà”, nell’editoriale pubblicato sul nuovo numero del giornale. “Come spiegare ad un bambino quel che sta succedendo in questi tempi di cieco odio? Come raccontare la deriva dell’uomo, che non si ferma di fronte a nulla, che uccide il proprio simile senza riconoscere in lui il fratello, senza capire che tutto questo male non può che generare altro male?”, si chiede Lamberti, per il quale “ai nostri figli, a coloro che si affacciano ora alla vita, una spiegazione la dobbiamo”. “Perché l’odio?” è la domanda ricorrente dopo ciò che è successo “a Nizza, come negli Stati Uniti, come in Turchia, come nelle stragi che ormai non fanno più notizia, se non qualche sterile numero destinato ad essere dimenticato il giorno successivo”, osserva il direttore. “I ‘cattivi’ stanno vincendo sui ‘buoni’, il male sul bene? E noi da che parte vogliamo stare?”, domanda Lamberti, secondo cui “le nostre radici cristiane, quelle che spesso vengono anche strumentalmente sbandierate in nome di una identità da difendere e da far prevalere, ci ricordano che male non è e non può essere l’ultima parola”. “Ci insegnano anche a ricercare la giustizia – aggiunge – e a difenderla con forza. E pretendere che chi ha responsabilità più grandi, chi governa, si impegni in questo senso”. Ma ciascuno di noi può e deve “tenacemente seminare pace”. “Sognare un mondo migliore, sognarlo insieme, è già un primo passo per costruirlo. Glielo dobbiamo a quel bambino”, conclude Lamberti.