Gmg 2016

Papa In Polonia: p. Lombardi, “ad Auschwitz il Papa non prevede di parlare, scriverà qualche parola sul libro d’onore”

Venerdì 28 luglio non c’è una messa pubblica: il Papa la dice in privato, la mattina presto, prima del grande evento: la visita ad Auschwitz. Francesco – ha riferito padre Federico lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ai giornalisti – ci arriverà in elicottero, con il quale percorrerà 30 chilometri per arrivare al luogo dalla “storia complessa e molto impressionante” e cercare di “capire il sistema assolutamente assurdo e orribile che era stato costruito per l’eliminazione del popolo ebraico e di tante altre persone”, le parole di Lombardi. Altri due papi sono stati ad Auschwitz: Giovanni Paolo II nel 1979, durante il primo viaggio in Polonia, e Benedetto XVI il 28 maggio del 2006, quando visitò i campi e fece “un grande discorso che non era nel contesto liturgico”, ha ricordato il portavoce vaticano, che ha aggiunto: “Francesco non dice parole: il suo è silenzio di dolore, di compassione, delle lacrime. Il Papa non prevede di parlare, come ha detto chiaramente nel viaggio in Armenia: chiede il silenzio e il dono delle lacrime”. L’auto con a bordo il Papa si fermerà presso l’arco di ingresso ad Auschwitz: da lì, Francesco entrerà a piedi passando sotto la porta, poi però proseguirà con una vettura elettrica fino al blocco 11, luogo della sosta per una preghiera silenziosa alla Piazza dell’Appello, dove venivano sentenziate le persone e impiccate, il luogo in cui San Massimiliano Kolbe si offrì al posto di un altro che era stato scelto. All’ingresso del blocco 11, il Papa verrà accolto dal Primo ministro polacco e incontrerà individualmente 10 superstiti, l’ultimo dei quali gli consegnerà una candela, davanti al Muro della Morte, in cui venivano fucilati con la pistola alla nuca tantissime persone. Francesco riceverà la candela e accenderà una lampada che offrirà come dono al campo. Giunto nel punto attiguo al blocco in cui è morto san Massimiliano Kolbe, Francesco verrà accolto nell’edificio dal superiore generale provinciale dei frati conventuali, poi scenderà da solo nel piano inferiore e compirà una visita in forma privata nella cella dove è stato rinchiuso il santo. “Il 29 luglio è proprio giorno della condanna a morte di Kolbe, 75 anni fa”, ha sottolineato Lombardi. Il Papa resterà in preghiera in questa cella e alla fine firmerà il libro di onore: “Aggiungerà qualche parola”, ipotizza Lombardi. Poi Francesco si trasferirà al campo di Birkenau, a tre chilometri distanza, il cosiddetto “Auschwitz due”, molto più grande, quello in cui è avvenuta la massima parte degli stermini. Da lì si recherà al monumento alle Vittime delle Nazioni, che annovera una serie di lapidi con grandi placche nelle 23 lingue usate dai prigionieri e la scritta: “Per sempre lasciate che questo sia un luogo di dolore e disperazione per tutta l’umanità”. Presenti un migliaio di ospiti, il Papa passerà a piedi davanti alle lapidi, si fermerà in maniera silenziosa, deporrà una candela accesa e incontrerà 25 “Giusti tra le nazioni”. In sottofondo, il Canto del Salmo 130 (De profundis) eseguito da un rabbino in ebraico e poi letto in polacco dal parroco di un paese della Polonia dove viveva una famiglia cattolica che fu sterminata, compresi bambini, per avere ospitato e salvato ebrei. Ora c’è una causa di beatificazione avviata per l’intera famiglia. Dopo la permanenza di un paio d’ore ad Aushwitz, il Papa tornerà all’eliporto e rientrerà a Cracovia. Alle 16, il trasferimento all’ospedale pediatrico di Prokocim, famoso e all’avanguardia per la qualità delle strutture, già visitato nel 1991 da Giovanni Paolo II. Accolto dal primo ministro, Francesco terrà un discorso e farà un dono: un dipinto in cui c’è san Pietro che guarisce i malati. Poi la visita nelle stanze, di tipo privato, per essere vicino ai bambini e ai loro genitori, seguita dalla visita in cappella e dalla preghiera davanti al Santissimo. Da qui si trasferirà di nuovo a Blonia, nel grande prato dove ci sono i giovani ad aspettarlo per la Via Crucis alle 18 sulle opere della misericordia, con 14 stazioni, 7 per le opere di misericordia corporali e 7 per le opere di misericordia spirituali. Il Papa, ha precisato Lombardi, rimarrà fermo, mentre i gruppi di giovani porteranno la Croce della Gmg in diversi luoghi. La Via Crucis si concluderà con un discorso “molto impegnativo” del Papa, che dopo il ritorno in arcivescovado e la cena saluterà dalla finestra, in particolare, malati, senza tetto e disabili.