Estate

Diocesi: Cosenza, al “Summer fest 2016” dibattito su accoglienza dei migranti e “fortezza Europa”

Entra nel vivo il “Summer Fest 2016” organizzato dalla Bottega del Mondo Otra Vez e dal Teatro dell’Acquario al Bistrot Bio Etico di Via Galluppi a Cosenza. Le due realtà, da anni impegnate su tante questioni sociali, propongono il 21 luglio (ore 19) un dibattito intitolato “Fortress Europe, storie di denunce e accoglienze”, per raccontare cosa si muove sul territorio calabrese in merito all’accoglienza dei migranti, come funzionano i centri e quanti comuni hanno aderito al bando Sprar (Servizio per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati). Lo sguardo si allargherà anche ai confini dell’Europa e negli altri continenti. Interverranno, tra gli altri: Pino Fabiano, dell’Ufficio Migrantes dell’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano; Elma Battaglia, attivista dello Spazio sociale Rialzo e del Comitato PrendoCasa; Emanuela Guzzo della ong Moci;  Luigi Ferraro volontario dell’ambulatorio medico “Senza Confini” Auser di Cosenza; Emilia Corea, operatrice dell’Associazione La Kasbah; Giacomo Zandonini, giornalista freelance. Secondo gli organizzatori del “Summer Fest” sarà “un’occasione per parlare a più voci di accoglienza sul nostro territorio, per denunciare quello che non va e avere la possibilità di conoscere le tante esperienze positive nella nostra provincia”. “Questa è la terra di Mimmo Lucano e di altri sindaci che nel tempo hanno saputo cogliere l’aspetto più importante e bello del fenomeno migratorio – osserva Fabio Rizza, presidente della cooperativa sociale Otra Vez di Cosenza -, ovvero l’incontro con altre culture, la possibilità di ridare vita ad alcuni borghi abbandonati nel sud della Calabria. Noi vogliamo affermare il diritto di ognuno a muoversi liberamente, vogliamo ribadire ancora una volta che le differenze ci piacciono e ci contaminano. Da quando abbiamo iniziato questa avventura abbiamo ospitato alcune comunità di migranti che vivono a Cosenza, perché crediamo nell’accoglienza senza ‘se’ e senza ‘ma’”.