Religiosi

Vita consacrata: fra Tasca (Conventuali), “andare verso una Chiesa più ‘missiocentrica’”

“Noi francescani, nel solco di una tradizione già ricca, siamo chiamati a diventare sempre più persone che incontrano e soprattutto che si lasciano incontrare: nei luoghi di vita, sulle strade del mondo, nella molteplicità e libertà delle relazioni che costituiscono la trama della nostra esistenza”. Lo ha scritto fra Marco Tasca, ministro generale dei Frati minori conventuali, nella sua ultima lettera “Fare unità nella missione”. “La missione richiede cambiamento, alleggerimento, movimento (poiché è il perfetto contrario della ripetitività routinaria, della staticità)”, osserva fr. Tasca, per il quale “nella Chiesa tutto deve mettersi a servizio della missione”. Secondo il ministro generale “si dovrebbe andare verso una Chiesa più ‘missiocentrica’, nella quale la centralità della missione determina e riorienta ogni attività”. “Il nome di questo movimento è conversione – prosegue – e ancor più precisamente riforma” che “significa – anche per noi francescani – dare sempre più una nuova forma alle nostre strutture, affinché siano trasparenti rispetto al messaggio evangelico, o almeno non lo opacizzino”. Secondo fr. Tasca due sono le caratteristiche della missione francescana: “l’essere tra la gente più che per la gente” e “testimoniare con la vita un vissuto fraterno esemplare”. Per questo “se la missione è al cuore della fraternità francescana, dev’essere la missione a connotare e qualificare il modo di intendere e vivere la fraternità”. “Solo immersi in un ritrovato slancio missionario – conclude fr. Tasca – sapremo superare le nostre paure, andare oltre ogni lettura pessimistica della realtà, sconfiggere quell’accidia che ci rende pigri e insoddisfatti”.