Viaggi apostolici

Papa in Armenia: p. Lombardi a Radio Vaticana, “l’uso del termine genocidio ieri ha toccato il popolo armeno”

Il Papa ha usato la parola “genocidio” per ricordare le ferite e sanarle, non per riaprirle e rinnovarle. E’ quanto affermato da padre Federico Lombardi commentando l’aggiunta a braccio da parte di Francesco al suo discorso alle autorità armene. Al microfono di Alessandro Gisotti, il direttore della Sala Stampa Vaticana si sofferma sulla seconda giornata del viaggio apostolico in Armenia, a partire dalla sia visita questa mattina al Memoriale delle vittime del genocidio. “Un momento molto toccante – ha commentato padre Lombardi -: è il luogo in cui si vive più intensamente l’esperienza anche di sofferenza del popolo armeno, e il Papa si è fatto presente senza fare discorsi ma pregando, con il raccoglimento e la preghiera. Certamente anche la dedica che poi ha lasciato sul Libro d’oro era molto espressiva della sua partecipazione a questa tragedia del popolo armeno, e della sua speranza che attraverso le tragedie si costruisca, però, un futuro di pace. E’ stato bello anche l’incontro con alcuni discendenti dei bambini che, orfani, erano stati accolti a Castel Gandolfo proprio ai tempi del genocidio. Tra l’altro, una di queste persone è il fratello dell’arcivescovo Minassian di Gyumri: è una storia che è anche vicina a tante persone che sono tuttora qui presenti e attive”.
Ripercorrendo poi la Santa Messa nella città di Gyumri, il giro in papamobile con il Catholicos Karekin, padre Lombardi ha commentato: “Papa Francesco ha un certo carisma indubitabile di comunicazione con la gente, attraverso i suoi gesti, i suoi atteggiamenti, la sua spontaneità e la sua semplicità, per cui si attira dalla gente comune un affetto e una simpatia abbastanza eccezionale: c’è qualche cosa di carismatico, veramente”. Ed ha aggiunto: “il fatto che ieri per esempio lui abbia usato la parola “genocidio” spontaneamente per ricordare il massacro degli armeni nel secolo scorso, è qualcosa che ha toccato, suscitato una notevole gratitudine da parte del popolo armeno. Quindi ci sono questi gesti, magari questi tocchi che stabiliscono un rapporto di simpatia profonda. E questo è innegabile che stia avvenendo anche in questi giorni”.